Scegliere l'Ai per risolvere un problema

 

Veniamo contattati da Strafer una realtà che opera come leader di mercato nel settore delle serrande e tapparelle automatizzate: hanno bisogno di realizzare uno shooting fotografico abbastanza complesso, in tempi molto stretti.

Ci viene chiesto se l'Ai può, o meno, risolvere un problema del genere.

La risposta non è stata immediata, perché la parte fondamentale era capire il grado di dettaglio e precisione che la foto richiedesse: come diciamo spesso, l'Ai è potente ma quando si entra nel dettaglio, comincia a esporre i fianchi e lo sforzo può non valere la candela.

 

PRIMO STEP

Dopo aver capito il tipo di lavorazione richiesta, accettiamo la sfida e cominciamo a lavorare su uno schizzo che ci viene mandato direttamente dal cliente. Eccolo:

 

 

In questo schizzo è possible identificare le parti della foto importanti, i soggetti e una generale resa dell'inquadratura. Questo è uno strumento molto utile per indicare le posizioni al programma che cominciamo a settare. Dopo aver "pulito" il disegno e creato una versione semplificata, vediamo se il modello lo cattura.

 



Il risultato è un buon punto di partenza, infatti troviamo sia la protagonista sul divano che il bambino a terra, la finestra, la pianta.... ma è chiaro che non ci siamo ancora.

 

 

 


Le successive iterazioni ci impediscono di muoverci troppo con il modello impostato quindi decidiamo di passare al posing.

 

POSING

L'idea di utilizzare il posing è utile se riusciamo a replicare, in modo semplice, la posa che cerchiamo. Nel nostro specifico caso abbiamo bisogno di due soggetti: un adulto e un bambino. Importante la grandezza rispettiva di questi “modelli”, perché il nostro programma la rispetterà.

Ho chiesto quindi a mia moglie a mia figlia di farmi da modelle e in questo modo sono riuscito a rubare la loro posizione per poi usarla nei passaggi successivi. Non è importante la "bellezza della foto": l'importante è la posizione reciproca dei soggetti. Sarà quella, poi, a darci il là per costruire il resto.

 

 

Una volta identificata la nostra posizione non resta che programmare il workflow in modo che segua le specifiche del cliente e aggiustarlo di conseguenza.

Ecco come appare il nostro workflow finale.

 

Questo ci ha permesso di arrivare a creare l'ultima immagine, in 4K con dettagli di mani e viso rifiniti attraverso refiner specifici.

 

 

LA POSTPRODUZIONE

Non possiamo girarci troppo attorno: con l'Ai la postproduzione è fondamentale. Il valore di una buona conoscenza degli strumenti di retouch è basilare per riuscire a produrre un'immagine finale che sia adatta allo scopo prefissato. Nel nostro caso, abbiamo utilizzato Photoshop per eliminare artefatti imprescindibili quando si lavora con l'Ai.

Ecco alcuni passaggi alternativi. 

 

 

IL DEFINITIVO

 

Ecco il risultato finale, che viene poi inviato al cliente in 4k. 

 

 

In conclusione possiamo dire che l'Ai permette di raggiungere risultati davvero incredibili a patto di seguire quattro semplici regole: 


1) Sapere BENE dove può e dove NON può arrivare l'Ai

2) Conoscere BENE gli obiettivi sull'output finale del cliente

3) Avere una conoscenza AVANZATA di questi strumenti per poterli usare in modo efficiente. 

4) Avere clienti con lo sguardo puntato sul futuro ;)